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Franciacorta Satèn Goiane 2014

Franciacorta Satèn Goiane 2014Degustatore: Andrea Li Calzi
Valutazione: @@@@
Data degustazione: 01/2020


Tipologia: Docg Bianco Spumante
Vitigni: chardonnay
Titolo alcolometrico: 12,5%
Produttore: FABIO PELI
Bottiglia: 750 ml
Prezzo enoteca: da 15 a 25 euro


Il mondo del vino è condivisione, più che altro per una semplice ragione pratica a mio avviso. Lo scambio di eccellenti dritte su etichette di nicchia, difficili da reperire, è possibile soprattutto attraverso le competenze di appassionati residenti sul posto. Il passaparola in questo ambito funziona più di ogni pubblicità o guida che si rispetti, reso ancor più efficace circa aziende emergenti che è sempre bene tener d’occhio.
È ciò che è successo a me circa un mese fa, con piacere ho incontrato alcuni vecchi amici bresciani, e come sempre accade c’è stato un classico baratto tra bottiglie delle rispettive province. L’ Azienda Agricola Fabio Peli è una piccolissima realtà nata nel 2013 in Franciacorta, comprensorio vitivinicolo tanto discusso quanto particolare. Data la mentalità fortemente imprenditoriale di stampo lombardo, per bere bollicine degne di questo nome, e rispettose in senso assoluto della categoria metodo classico, bisogna tenere gli occhi ben aperti, poco ma sicuro. Con l’azienda di Fabio ci troviamo ad Ome, questa collina è particolarissima perché situata a 400 metri sul livello del mare, altezza ragguardevole considerando il territorio franciacortino. L’ettaro di vigneto in questione è un vero e proprio cru, anche se non è registrato fra questi, si chiama “Goiane”. Qui è tutto terrazzato, di fatto il trattore non si può usare, un terreno impervio, il primo strato è argilla mista a calcare bianco, al di sotto circa 30-40 cm. di roccia. Queste caratteristiche marcano incredibilmente il vino, una mineralità probabilmente irraggiungibile su qualunque altro versante bresciano. Volendo dare ulteriori coordinate geografiche i filari guardano il comune di Monticelli Brusati, più nello specifico il versante est. Si tratta di una posizione molto privilegiata che gode di notevoli escursioni termiche, fondamentali per le caratteristiche aromatiche del vino.
Nel solo ettaro vitato, sono disposti filari di uve chardonnay che hanno oltre 30-35 anni d’età. L’agricoltura per ora è convenzionale, ma attenta al minimo impatto ambientale, si cerca di limitare l’uso di pesticidi preferendo la lotta integrata in vigna. L’utilizzo del solo acciaio in tutte le fasi della vinificazione è una scelta voluta, un vero e proprio omaggio al territorio, con l’obbiettivo di tradurlo il più fedelmente possibile nel bicchiere, un lungo respiro minerale che vuole ammaliare. La produzione è composta da due etichette di Franciacorta DOCG a base chardonnay: un Brut e un Satèn. Il primo é ottenuto con uve raccolte a mano in due stadi di maturità differenti, rimane sui lieviti 30 mesi, il secondo è un millesimato e sosta per ben 3 anni prima della sboccatura.
È proprio quest’ultimo il protagonista della mia degustazione, nella versione 2014, millesimo tutt’altro che facile in più di mezz’Italia. 12,5% Vol., un calice paglierino acceso di vibrante lucentezza ed elegante chiarore, il perlage è minuto e continuo. Il naso è incentrato su toni estremamente freschi, da subito ossigenano il cuore e la mente senza appesantirla. Il biancospino si alterna all’acacia, l’agrume è piuttosto pungente, incisivo, bergamotto e scorza di limone; pian piano, con dovuta ossigenazione, un centrifugato di mineralità riporta in vigna: calcare, un respiro di pietra arsa al sole, ma ancora susina gialla, timo limone ed effluvi balsamici di mentolo a chiudere.
Un quadro aromatico davvero elegante e ricco di fascino, evolve mostrando la giusta dose di freschezza e territorialitá che non deve mai mancare a mio avviso in un metodo classico. Il palato è perfettamente in linea con il naso, il sorso è spinto da una freschezza che mostra ben pochi compromessi, la minor pressione atmosferica, dovuta alla tipologia di vino, regala un perlage che stuzzica il palato con la giusta incisività. Ciò che sorprende maggiormente è l’allungo salino, qui è il territorio a venir fuori in maniera imbarazzante, la mano di Fabio è a mio avviso quella di un piccolo grande artigiano appassionato che in punta di piedi si muove con una leggiadria ragguardevole.
Questa è la direzione che molti dovrebbero prendere in Franciacorta, la musica sta cambiando per fortuna, e mi auguro che esempi come questo siano solo l’inizio di una nuova era del comprensorio.

Panino con segale farcito

Per continuare a percorrere idealmente lo stile di questo vino ho pensato a un abbinamento essenziale, ovvero un gustosissimo panino di segale farcito con pomodori Pachino Igp, basilico di Prà, mozzarella fiordilatte, olio evo da mono cultivar taggiasca e Prosciutto di Parma DOP stagionato 18 mesi. La sapidità del vino e la sua vibrante freschezza, esaltano i sapori del morso in un crescendo di sensazioni gustative davvero notevoli.

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