Oltrepò Pavese Metodo Classico 1865 Pinot Nero Dosaggio Zero 2016

Oltrepò Pavese Metodo Classico 1865 Pinot Nero Dosaggio Zero 2016Degustatore: Andrea Li Calzi
Valutazione: @@@@@
Data degustazione: 06/2024


Tipologia: DOC Bianco Spumante
Vitigni: pinot nero
Titolo alcolometrico: 13%
Produttore: CONTE VISTARINO
Bottiglia: 750 ml
Prezzo medio: da 34 a 38 euro


Nel 1865 venne prodotto dal Conte Vistarino, insieme all’amico Carlo Gancia, il primo Spumante Secco italiano. Quella data, ancor oggi, viene celebrata ogni qualvolta esce sul mercato una tra le etichette di punta dell’azienda che ancor oggi porta il nome del suo pioniere. Alludo all’Oltrepò Pavese Metodo Classico 1865 Pinot Nero Dosaggio Zero. Essendo un millesimato quello che andrò a degustare appartiene all’annata 2016, da annoverare tra le più interessanti del nuovo millennio.
La nota cantina di Rocca de’ Giorgi (PV), guidata oggi da Ottavia Vistarino, dedica alla suddetta cuvée le migliori uve pinot nero derivate da una decina di cloni – tutti importati direttamente dalla Francia – allevati su oltre 65 ettari. L’altitudine dei vigneti varia tra i da 200 a 400 metri sul livello del mare, i terreni sono fortemente calcarei e argillosi. Il sistema di allevamento prescelto è il guyot con una densità pari a 5500-6000 piante / ettaro. Vendemmia manuale in cassette da 20 kg, le uve vengono stoccate a 10°C in cella frigo prima della pressatura soffice. Il mosto fiore (resa del 45%) viene fatto fermentare in acciaio a temperatura controllata, il vino base rimane sulle fecce fini di fermentazione fino al tiraggio effettuato la primavera successiva alla vendemmia. Affina 60 mesi sui propri lieviti senza l’aggiunta di liqueur d’expedition. La sboccatura è avvenuta a luglio 2022.
Il pinot nero, uva a bacca nera dai colori tenui, quando viene spumantizzato dona quasi sempre riflessi paglierino-oro piuttosto caldi. Il 1865 di Conte Vistarino è altresì caratterizzato da un perlage fine e continuo, quest’ultimo in controluce amplifica la vivacità del colore.
Al naso avverto coerenza, appartenenza al territorio, mediante la classica componente minerale (calcarea/argillosa) unita alla scorza del limone; sbuffi balsamici e pennellate floreali di glicine completano il quadro olfattivo, uniti a ribes nero, santoreggia e miele millefiori.
La spiccata freschezza invade il palato, amplificata vieppiù da una bollicina incisiva e al contempo cremosa; ha un mordente in grado di contrastare diverse pietanze: dal salmone in crosta ad un buon vitello tonnato. La chiusura è decisamente sapida e il finale fresco, pulito, invoglia il secondo, terzo sorso e così via.

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