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Romagna Sangiovese Predappio Il Sangiovese 2016

Romagna Sangiovese Predappio Il Sangiovese 2016 Noelia RicciDegustatore: Roberto Giuliani
Valutazione: @@@@

Data degustazione: 10/2018


Tipologia: DOC Rosso
Vitigni: sangiovese
Titolo alcolometrico: 13%
Produttore: NOELIA RICCI
Bottiglia: 750 ml
Prezzo enoteca: da 10 a 15 euro


Quella di Predappio è sicuramente una delle sottozone del Romagna Sangiovese più conosciute, qui dimora un particolare biotipo di sangiovese ad acino allungato, da cui si ottengono vini austeri, tannici e con un fruttato spiccato. Ma questo non è sufficiente, per fortuna, per uniformare i tratti caratteriali dei vini delle diverse aziende che vi albergano. La mano dell’uomo, il vigneto, il microclima, la scelta vendemmiale, il metodo di vinificazione e molto altro fanno sì che ogni vino diventi un soggetto unico, irripetibile, che non sempre rispecchia le caratteristiche generali di un territorio.
Delle tante degustazioni che ho fatto negli anni, il sangiovese di Predappio assume spesso certi aspetti: struttura potente, alcolicità, austerità, longevità, ma non è sempre così. In questo caso, ad esempio, abbiamo un vino che quei tratti li ha solo periferici, il cuore è un altro, c’è una masticabilità e una vitalità che lo differenziano in modo inequivocabile. Del resto era questo l’intento di Marco Cirese, esaltare quegli aspetti del terroir che sono possibili lavorando la vigna in modo da non estremizzarne i risultati.
E così possono apparire i fiori, sinonimo di eleganza; il frutto è sempre importante, ma è “fresco”, fa pensare a una buccia croccante, come quella di una susina o di una prugna, o di una ciliegia appena colta. La mineralità del terreno, a dispetto di chi lo nega, passa attraverso la pianta e finisce nel calice, dando note saline e di frammenti di roccia.
Il sorso è succoso, freschissimo, con un’alcolicità giusta e un tannino molto meno nervoso di quanto ci si aspetterebbe da un vino di questa zona. L’annata poi aiuta, perché la 2016 in Romagna è andata molto bene. Insomma, quello che potrebbe essere un vino “base”, in realtà rivela doti di ben altro spessore e sarebbe ingiusto non riconoscergliele.
Quattro chiocciole alte e senza esitazioni.

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