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laVINIum – 07/2024
La Sicilia del vino, ivi compresa l’area vitivinicola situata ai piedi dell’Etna, è diventata ormai da decenni zona d’interesse a livello internazionale. Sempre più realtà, anche emergenti, sono riuscite ad imporsi mediante i propri vini.
La mineralità dei suoli facenti parte dei comuni che costeggiano il noto stratovulcano siculo, influisce in maniera totale sulle caratteristiche organolettiche di questi prodotti. Originatosi nel Quaternario è ancor oggi il più alto e attivo della placca euroasiatica. La storia dell’azienda Terra Costantino, ben consapevole delle potenzialità di questo territorio, inizia attorno al 1970. La cantina è ubicata alle pendici dell’Etna, nella zona sud-est, in un caldo abbraccio tra “u mare e a muntagna” come dicono da queste parti. Essendo siculo d’origine, ogni qual volta ascolto con interesse le storie della bella Sicilia non posso che provare un brivido, e rimproverare a me stesso il fatto di non frequentarla ogni anno come vorrei.
Fabio e Dino Costantino
Dino Costantino acquista 10 ettari di terreno tra le contrade Blandano e Cannarozzo a Viagrande (CT), che comprendono anche due palmenti del 1700; pian piano inizia a recuperare le vigne. Le prime vendemmie danno subito riprova del potenziale di queste colline, mediante alberelli che affondano le proprie radici tra le colate laviche. Nel 2002 Fabio, il figlio di Dino, dà una vera e propria svolta all’azienda e appena cinque anni dopo, grazie anche ai consigli dell’enologo Luca D’Attoma, inizia ad imbottigliare il vino. Nasce dunque Terra Costantino, che esce con la prima etichetta ufficiale nel 2013.
La cantina ipogea
La cantina ipogea, fiore all’occhiello dell’azienda sicula, è stata ultimata nel 2015 e scavata tra le imponenti colate laviche risalenti ad oltre 50.000 anni fa. La struttura, realizzata con materiale già esistenti in zona, ha lo scopo di preservare al massimo l’ambiente; consente, inoltre, di conservare il vino ad una temperatura ideale senza ricorrere ad alcuna climatizzazione artificiale. Il tema legato alla salvaguardia ambientale, particolarmente sentito dai titolari dell’azienda, viene perseguito – oltre che da fonti rinnovabili – anche mediante l’utilizzo dell’acqua; quest’ultima viene recuperata e raccolta. Così facendo il risparmio stimato è pari al consumo medio annuo di dieci famiglie italiane.
L’Etna sullo sfondo
Ho trovato molto interessante il tema della cosiddetta “coltivazione della vite maritata”, ovvero senza distinzione tra i filari di uve a bacca bianca e nera. La suddetta tecnica agraria, in tema di viticoltura, è antica e va avanti da sempre. Lo scopo è rendere l’uva più resistente rispetto ad una monocoltura. L’asso nella manica è rappresentato senza dubbio dall’età dei vigneti: alcuni impianti hanno 60 anni, altri 40 e non è difficile trovare viti piantate oltre un secolo e mezzo fa. Ciò testimonia quanto la cultura del vino faccia parte di queste terre, della storia degli abitanti del luogo. Gli stessi, nonostante mille difficoltà causate da un’ambiente spesso ostile, con caparbietà e passione hanno continuato a tramandare le proprie tradizioni. Percorrendo i tanti sentieri che conducono alle vigne è percepibile una forte integrazione tra uomo e natura.
Il concetto legato alla biodiversità qui ha ragion d’essere. All’interno della proprietà di Contrada Blandano-Viagrande, ad esempio, è possibile trovare oltre 20 specie di alberi da frutto. Nelle vigne di Milo, al contrario, le barbatelle sono state impiantate appena 3 anni fa, ma il luogo narra una storia antichissima altresì confermata dalla presenza di un palmeto del 1700 adiacente ai filari. La suddetta vigna conta appena 2,5 ettari e rappresenta una nuova sfida per la famiglia Costantino. Produrre un Etna Bianco Superiore da viticoltura eroica è impresa assai ardua.
Occorre ricordare che il cru in questione è situato alle pendici dell’Etna, a più di 700 metri sul livello del mare, e le ceneri laviche spesso offuscano il cielo. I lavori in vigna, dunque, vengono spesso interrotti dall’essenza stessa di questa natura vulcanica e in parte selvaggia. Il protagonista indiscusso qui è il vitigno autoctono a bacca bianca denominato carricante, interamente piantato ad alberello. La filosofia aziendale è sempre la stessa: poca resa per massima qualità. Terra Costantino è un’azienda certificata biologica dal 2000, riassumendo possiede 10 ettari di vigna tra Viagrande, Contrada Blandano e Contrada Cannarozzo; 2,5 ettari a Milo, Contrada Praino. La vendemmia e tutte le operazioni in vigna vengono condotte manualmente.
Di recente è riuscita ad ottenere la certificazione Equalitas per la sostenibilità. Produce in media 70.000 bottiglie annue, con un’attenzione totale ai vitigni autoctoni siciliani: nerello mascalese, nerello cappuccio, carricante, catarratto e minnella. Le sabbie di matrice vulcanica plasmano vini dal profilo inconfondibile. Avremo modo di offrire il nostro punto di vista su tre etichette della gamma: Etna Bianco DeAetna 2022, Etna Bianco Superiore Contrada Praino 2022 ed Etna Rosso DeAetna 2022.
Andrea Li Calzi
Amante della letteratura classica, consegue la Laurea in Lettere, indirizzo filologico, con una tesi sperimentale sull’uso degli avverbi nei tes (...)
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Giornalista cresciuto con Montanelli al giornale, si occupa da sempre di agricoltura, agroalimentare enogastronomia e viaggi. Ha lavorato tra gl (...)
Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore (...)
Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate (...)
Di formazione tecnica industriale è stato professionalmente impegnato fin dal 1980 nell’assicurazione della Qualità in diverse aziende del setto (...)
Laureato in Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilanci (...)
Maestro Assaggiatore e Docente O.N.A.V., Delegato per la provincia di Lecco; svolge numerose attività come Docente presso Slow Food, Scuola de L (...)
Sommelier e master sul servizio vino e relazione col commensale, ha tenuto alcuni corsi in area territoriale del Pavese di approccio/divulgazion (...)
È Sommelier e Degustatrice ufficiale A.I.S. rispettivamente dal 2003 e dal 2004; ha sviluppato nel suo lavoro di dottorato in Industrial Design, (...)
Napoletano, classe 1970, tutt'oggi residente a Napoli. Laureato in economia, da sempre collabora nell'azienda tessile di famiglia. Dal 2000 comi (...)
Ha iniziato la sua attività in campo enogastronomico nel 1987. Ha collaborato con le più importanti guide e riviste del settore italiane ed este (...)
Nato nel 1974 a Roma in una annata che si ricorderà pessima per la produzione del vino mondiale. Sarà proprio per ribaltare questo infame inizio (...)
Bolognese dentro, grafico di giorno e rapito dal mondo enologico la sera. Per un periodo la sera l'ha condivisa con un'altra passione viscerale (...)
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