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Trentino Lagrein 2021

Trentino Lagrein 2021 La-VisDegustatore: Andrea Li Calzi
Valutazione: @@@@
Data degustazione: 04/2023


Tipologia: DOC Rosso
Vitigni: lagrein
Titolo alcolometrico: 13%
Produttore: LAVIS
Bottiglia: 750 ml
Prezzo enoteca: da 11 a 14 euro


Il primo vino rosso presentato da Cantina La-Vis è prodotto mediante l’utilizzo di uve lagrein. Sono passati ormai circa settant’anni da quando il noto vitigno altoatesino ha conquistato un posto d’onore tra i dolci declivi avisiani. Le molteplici vendemmie e il progetto di zonazione illustrato nel mio precedente articolo, oltre a tanti altri fattori, hanno dimostrato ampiamente che allevare il lagrein nei versanti più caldi e meglio esposti che abbracciano il Comune di Lavis, dove ha sede l’Azienda, sia la soluzione migliore. Ci troviamo esattamente in provincia di Trento nelle colline di Pressano e Sorni, due frazioni del comune sopracitato. Le vigne si trovano a circa 250-400 m s.l.m. e sono caratterizzate da un terreno franco, di medio impasto, originatosi da materiali di frana a composizione siltitica, sedimenti argillosi e sabbiosi, profondi e mediamente fertili. La densità d’impianto è pari a 5.000 ceppi/ha e la forma d’allevamento prescelta è la pergola semplice trentina.
Ritengo che un buon Lagrein sia in grado di traghettare magistralmente un neofita verso il mondo del vino di qualità. Il suo carattere ipnotico, tanto alla vista quanto al naso e al palato, risulta in grado di catturare l’attenzione del bevitore inesperto grazie ai profumi ammalianti, agli aromi fruttati e ad un gusto appagante. Bisogna riconoscere che non tutti i Lagrein sono così, soprattutto quei vini prodotti mediante l’utilizzo di uve allevate ad altimetrie non indifferenti e su terreni ricchi di minerali; in questo caso alle caratteristiche sopracitate è possibile aggiungere una complessità in grado di attirare anche i nasi/palati più esperti. Il Trentino Lagrein 2021 di Cantina La-Vis, appartiene a questa categoria.
La vendemmia manuale viene effettuata nella prima decade di ottobre, la fermentazione avviene a temperatura controllata e in serbatoi d’acciaio inox; decantazione statica, affinamento sulle lisi in vasche di cemento (ed in piccola parte in botte di rovere) per una durata di 5/6 mesi circa prima dell’imbottigliamento. Versato all’interno del calice rivela un manto rubino vivace, profondità di colore e riflessi porpora; media consistenza.
L’esordio al naso antepone un’irruenza fruttata a tratti ipnotica, dunque mirtilli, more, geranio selvatico intervallati da profumi di cantina; con lenta ossigenazione pepe nero e liquirizia, un lieve trama boschiva/terrosa e un ricordo di cannella e chiodo di garofano. In bocca “non è tutto velluto ciò che sembra”, scherzi a parte il tannino è ben coeso tuttavia percettibile, unito ad una morbidezza di fondo innegabile, la stessa che contraddistingue da sempre il vitigno. Chiude lungo e piuttosto sapido con una spalla acida ben calibrata. Quattro chiocciole nutrite, risulta un vino perfetto in abbinamento a un piatto di cannelloni ripieni di carne con besciamella rigorosamente preparata in casa.

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