Abbazia di Novacella, una continua ricerca e crescita con la nuova Linea Vigne
Siamo nella Valle Isarco, in quel di Varna, dove la viticoltura si fonde definitivamente nel paesaggio alpino e dove talvolta essa stessa sfiora i suoi limiti fisici. L’Abbazia di Novacella, a poca distanza da Bressanone, la terza città per grandezza dell’Alto Adige che incanta per l’autentica atmosfera medievale, è annoverata addirittura tra le più antiche cantine attive al mondo.
Sin dalla sua fondazione che risale al 1142, il monastero agostiano di Novacella ha potuto fare affidamento su svariati vigneti, oltre che masi agricoli e terreni; ergo, il vino ha sempre fatto parte della sua gloriosa storia.
Oggi Abbazia di Novacella gestisce due aziende agricole di cui una è ubicata a Novacella ed è caratterizzata da 6 ettari di vigneto, 12 ettari di frutteti e una piccolissima parte di erbari; mentre l’altra, Tenuta Marklhof, sempre di proprietà del convento, è posizionata in quel di Cornaiano vantando 22 ettari a vigneto, 13 ettari a frutteto e 24 a boscaglia.
Nella conca di Bressanone, predominano i terreni (tra i 600 e i 900 m slm) di roccia primitiva composti da quarzo, mica, a volte da ardesia; terreni quindi magri, ciottolosi e sabbiosi di ghiaia di origine glaciale: patria dei vitigni a bacca bianca come il Sylvaner, il Muller-Thurgau, Kerner, Gruner Veltliner, Pinot Grigio, Riesling, Gewurtraminer e Sauvignon Blanc.
A Cornaiano, invece, è la dimora dei rossi dove più facile trovare roccia calcarea e porfirica, terreni acidi di origine morenica. A circa 420 metri di altitudine ben soleggiato e in particolare ventilato, troviamo Schiava, Pinot Nero e Moscato Rosa.
Una produzione, quella di Abbazia di Novacella che si attesta sulle 850.000 bottiglie circa, con una prevalenza per i bianchi che coprono l’80% del totale.
Una crescita continua che spazia tra progetti lungimiranti che guardano al dettaglio e al futuro, focalizzandosi anche sulla sperimentazione e sulle tematiche dei cambiamenti climatici.
Nasce così la Linea Vigne e si arricchisce con ulteriori novità la linea Insolitus, come spiega Werner Waldboth, direttore vendite di Abbazia di Novacella: “Le ultime etichette della Linea Insolitus rappresentano delle assolute novità per Abbazia di Novacella e si posizionano agli estremi opposti dell’innovazione e della tradizione, ma sempre nel solco della sperimentazione. Minus è il nostro primo vino parzialmente dealcolizzato, che abbiamo deciso di ottenere utilizzando la varietà Kerner, storica nella Conca di Bressanone. È una nuova tipologia con la quale volevamo confrontarci perché interpreta perfettamente lo spirito innovativo rappresentato dalla Linea Insolitus. Pensiamo possa andare incontro alle esigenze di coloro che cercano vini leggeri, con un ridotto contenuto di alcol, ma che non vogliono rinunciare a qualità e tipicità. A questo si affianca il Lagrein Rosé Alto Adige DOC 2023. Il Lagrein è un vitigno storico presente nei vigneti dell’Abbazia della Conca di Bolzano sin dal 17° secolo. Era giunto il momento di confrontarci anche con questa versione che fa intimamente parte della tradizione altoatesina: è un vino gastronomico, particolarmente versatile a tavola che pensiamo, anche in questo caso, andare incontro ai consumatori che ricercano sia leggerezza, ma anche finezza ed eleganza”.
Nella Linea Vigne, nata nel 2023, si inseriscono due nuove etichette legate a vini provenienti appunto da due singoli vigneti, una di Sylvaner e l’altra di Pinot Nero, dei veri e propri cru – Stiftsgarten e vigna Oberhof – con l’obiettivo di valorizzarne le specifiche peculiarità. “Stiftsgarten” è la vigna situata nel Giardino abbaziale di Novacella, un vigneto di Sylvaner che ha più di 50 anni, impiantato nel 1972, di 0,24 ettari. Il terreno è ricco di sedimenti glaciali ed è posizionato a poco più di 600 metri di altitudine con un’esposizione ideale, a sud-ovest; le rese sono naturalmente molto basse, di circa 35 hl per ettaro.
La prima annata prodotta di Alto Adige-Südtirol Valle Isarco DOC Sylvaner Stiftsgarten è stata la 2018, ma è uscita solo successivamente, perché ritenuta non pronta e messa ora in commercio, con una produzione media di circa 1000 bottiglie. Riguardo il secondo cru, ci spostiamo a Cornaiano nel podere Marklhof, dove si trova la vigna Oberhof; l’impianto risale al 1997 ed è una vigna di soli 0,49 ettari, con terreni caratterizzati da depositi ghiaiosi-morenici, esposizione a nord-ovest e altitudine tra i 445 e i 455 metri. La prima annata prodotta di Alto Adige-Südtirol DOC Pinot Nero Riserva Vigna Oberhof è stata la 2019, anche qui con una produzione annua piuttosto contenuta, di circa 1500 bottiglie.
LA DEGUSTAZIONE
Riguardo gli assaggi va detto che è stato interessante entrare nel dettaglio e leggere le diverse interpretazioni del Sylvaner, non solo del cru Stiftsgarten, ma anche ripercorrendo la lettura del tempo attraverso alcuni millesimi selezionati del loro Sylvaner della linea Praepositus e della Linea Insolitus. Stesso discorso è stato fatto per il Pinot Nero, declinato non solo nella nuova vigna Oberhof, ma anche in alcune annate scelte della Riserva della linea Praepositus e della Linea Insolitus.
Tra le diverse annate assaggiate del Sylvaner Stiftsgarten, va anche detto che c’è stato un cambio di gestione tra la 2019 e la 2021 (in anteprima), con un diverso affinamento in legno. Compiuta, fresca, energetica e vitale la 2019; davvero promettente la 2021, di grande eleganza e slancio, corredata da un profilo gusto-olfattivo di spezie ed erbe officinali. Singolare il Ton della linea Insolitus, il cui nome in tedesco significa argilla – materiale con il quale sono costruite le anfore dove fermenta e sosta per lungo tempo il vino – frutto del blend delle annate 2018 e 2019, risulta un vino materico e più tangibile nel sorso. Della linea Praepositus, colpisce il Sylvaner Praepositus 2006, che esprime grande freschezza, decisamente lungo e godibile, a cui segue il Sylvaner 1976, perfettamente integro, di grande ampiezza e complessità.
Riguardo il Pinot Nero proveniente dal podere Marklhof a Cornaiano, la Riserva Vigna Oberhof 2020 risulta di grande eleganza e personalità. A questa segue in assaggio il Riserva 6234 Alto Adige Doc 2018 della linea Insolitus, proveniente da un singolo vigneto, da una particella con un’esposizione leggermente rivolta a nord e un terreno composto da depositi morenici permeabili su una base porfirica; nel calice il vino si rivela intrigate e originale. Si chiude con il Pinot Nero Praepositus 2000, sottile con note di arancia essiccata, spezie delicate e un sottofondo floreale, un vino sfaccettato e coinvolgente.
Fosca Tortorelli e Lele Gobbi
Abbazia di Novacella
Via Abbazia, 1 – I-39040 Varna (BZ)
info@abbazianovacella.it
www.kloster-neustift.it