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Anteprima Chianti Classico 2005


 

I vini del Gallo Nero in scena per due giorni alla Stazione Leopolda di Firenze

 
 

Anteprima Chianti Classico 2005Si è tenuta il 21 e 22 febbraio a Firenze la manifestazione “Anteprima 2005″ del Chianti Classico, primo importante appuntamento organizzato sul territorio nazionale dal Consorzio Vino Chianti Classico, dopo la sua fusione con il Consorzio del Gallo Nero. Oltre 120 aziende produttrici hanno presentano alla stampa e agli operatori del settore le loro novità, durante due giornate di dibattiti, degustazioni, seminari, aperte da una conferenza stampa in cui il presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Vittorio Pozzesi, ha fatto il punto sull’attuale situazione del mercato enologico mondiale e in particolare del vino Chianti Classico.

“Nell’ultimo decennio – ha affermato Vittorio Pozzesi – il mercato mondiale del vino ha attraversato una fase di profonda ristrutturazione. La configurazione che il mercato internazionale sta progressivamente assumendo impone alla denominazione del Chianti Classico l’obbligo di elaborare nuove strategie. I nostri programmi attuali si propongono di accrescere la capacità competitiva della nostra denominazione puntando soprattutto su due fattori: la coesione del sistema consortile, che si è consolidata dopo la fusione dei due consorzi, e la valorizzazione del contenuto distintivo dei nostri prodotti, ovvero della loro tipicità. Altro elemento importante sarà la riconoscibilità del prodotto, che finalmente dopo tanti anni, potrà contare su un marchio forte, quello del Gallo Nero, su tutta la produzione. Il marchio del Gallo Nero è infatti diventato simbolo della DOCG ed da quest’anno si troverà su ogni bottiglia di Chianti Classico, obbligatoriamente inserito nella fascetta di stato e, su scelta aziendale, come ‘bollino’ aggiuntivo. Per poter comunicare questa importante novità, il Consorzio ha pianificato una campagna stampa che vedrà il suo debutto nei prossimi mesi”.

Entrando nel cuore della manifestazione, ecco alcuni numeri: 351 i vini in degustazione di 121 aziende agricole, a partire dalla vendemmia 2005 in anteprima (campioni di botte), all’imbottigliato delle ultime annate, dalla 2004 alla 2000 Riserva, che sono state degustate sia con modalità libera che con servizio di sommelier. Un panorama pressoché completo della produzione a denominazione di origine della zona storica del Chianti.
Noi di laVINIum non siamo sempre lì, in giro tra le colline del Chianti, a spillare vino dalle botti dei nostri amici produttori e a seguirne l’evoluzione mese per mese, sarebbe quindi inutile e disonesto, avanzare giudizi sull’annata 2005, a mo’ di santoni. La sfera di cristallo non l’abbiamo e diffidiamo fortemente di quelli che la usano, e un po’ anche di coloro che li ascoltano. Non vi diremo, quindi, cosa ne pensiamo del Chianti Classico 2005 che, ancora nuovo, sta riposando e dovrà riposare ancora un anno prima di entrare in commercio.
L’anteprima ’05 del Chianti Classico è stata per noi un’ottima occasione per assaggiare l’annata 2004, che sta entrando in commercio proprio in questo periodo e che abbiamo potuto degustare da campioni di botte che stanno per essere trasferiti in bottiglia o, meglio ancora, direttamente dal contenitore definitivo.

Bell’annata la 2004, corposa al punto giusto e acidula come un buon vino ottenuto da Sangiovese dev’essere. Qualche riserva rimane sul raggiungimento di un’identità comune dei vini proposti dai vari produttori, troppi dei quali ci sono sembrati troppo caratterizzati da quei vitigni “internazionali” (merlot e cabernet/100), che sono ammessi nell’uvaggio in una percentuale che può raggiungere il 20%. Trovare un bel Chianti, verace benché a volte un po’ rustico, ci è parsa condizione sufficiente all’inserimento di quel vino nell’elenco di quelli che stiamo per segnalarvi qui di seguito, con l’aggiunta di qualche altra bella esperienza di annate più “stagionate”.

Chianti Classico 2004:

Chianti Classico 2004 – Isole e Olena (89/100)
Chianti Classico 2004 – Poggiopiano (88/100)
Chianti Classico 2004 – Castello di Ama (87/100)
Chianti Classico 2004 – Bibbiano (87/100)
Chianti Classico 2004 – Querciabella (87/100)
Chianti Classico 2004 – Concadoro (87/100)
Chianti Classico Montornello 2004 – Bibbiano (86/100)
Chianti Classico 2004 – Castello di Verrazzano (86/100)
Chianti Classico 2004 – Le Fonti (86/100)
Chianti Classico 2004 – Villa Mangiacane (86/100)
Chianti Classico 2004 – Antico borgo di Sugame (85/100)
Chianti Classico 2004 – Villa Cafaggio (85/100)
Chianti classico 2004 – Casina di Cornia (83/100)
Chianti classico 2004 – Casale dello Sparviero (82/100)
Chianti classico 2004 – Carpineto (81/100)

Chianti Classico 2003:

Chianti Classico 2003 – Castello di Albola (86/100)
Chianti Classico 2003 – Castello di Ama (86/100)
Chianti Classico 2003 – Ormanni (85/100)
Chianti Classico 2003 – Villa Mangiacane (85/100)

Chianti Classico Riserva 2003:

Chianti Classico Riserva 2003 – Panzanello (87/100)
Chianti Classico Vigna del Capannino Riserva 2003 – Bibbiano (87/100)
Chianti Classico Le Baroncole Riserva 2003 – San Giusto a Rentennano (86/100)
Chianti Classico Riserva 2003 – Le Fonti (86/100)
Chianti Classico Riserva 2003 – Fattoria Viticcio (86/100)
Chianti Classico I Massi Riserva 2003 – Il Colombaio di Cencio (86/100)
Chianti Classico Riserva 2003 – Villa Calcinaia (86/100)

Chianti Classico 2001:

Chianti Classico San Marcellino 2001 – Rocca di Montegrossi (89/100)
Chianti Classico Nozzole 2001 – Tenuta Nozzole (88/100)

Chianti Classico Riserva 2001:

Chianti Classico Riserva 2001 – Castello di Albola (88/100)

Maurizio Taglioni

Sociologo e giornalista enogastronomico, è direttore responsabile di laVINIum - rivista di vino e cultura online e collabora con diverse testate del settore. Ha curato la redazione dell’autobiografia Vitae di un vignarolo di Antonio Cugini (2007), ha scritto il saggio “Dall’uva al vino: la cultura enologica ai Castelli Romani” in Una borgata che è tutta un’osteria a cura di Simona Soprano (2012), e ha pubblicato la ricerca socio-economica «Portaci un altro litro» - Perché Roma non beve il vino dei Castelli (2013). Collaboratore scientifico del Museo diffuso del Vino di Monte Porzio Catone, porta avanti dal 2009 la ricerca qualitativa volta alla raccolta e documentazione delle storie di vita degli anziani vignaioli dei Castelli Romani, confluita nell’allestimento museale multimediale Travaso di cultura e nell’installazione artistica itinerante Vite a Rendere, per la riscoperta e il recupero delle tradizioni vitivinicole dei Castelli Romani.

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