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Le DOC del Trentino: Valdadige Terradeiforti o Terradeiforti

Le Doc del Trentino: Valdadige Terradeiforti o Terradeiforti


❂ Valdadige Terradeiforti o Terradeiforti D.O.C.
(D.M. 7/11/2006 – G.U. n.268 del 17/11/2006; ultima modifica D.M. 7/3/2014, pubblicato sul Sito ufficiale del Mipaaf, Sezione Qualità e Sicurezza Vini DOP e IGP)


zona di produzione
● in provincia di Verona (vedi la scheda del Veneto): comprende il territorio dei Comuni di Brentino Belluno, Dolcè e Rivoli Veronese;
● in provincia di Trento: comprende il territorio del Comune di Avio;

base ampelografica
Pinot Grigio (anche superiore): pinot grigio min. 85%, possono concorrere le uve provenienti da altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione nelle province di Verona e Trento, presenti nei vigneti max. 15%;
Enantio (anche riserva): enantio min. 85%, possono concorrere le uve provenienti da altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nelle province di Verona e Trento, presenti nei vigneti max. 15%;
Casetta (anche riserva): casetta min. 85%, possono concorrere le uve provenienti da altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nelle province di Verona e Trento, presenti nei vigneti max. 15%;

norme per la viticoltura
le forme di allevamento devono essere quelle già usate nella zona e quindi la spalliera semplice, la pergola mono e bilaterale inclinata;
per i nuovi impianti e reimpianti il numero di ceppi per ettaro non deve essere inferiore a 3.500;
è consentita l’irrigazione di soccorso;
la resa massima di uva in coltura specializzata e il titolo alcolometrico volumico naturale minimo devono essere di 14 t/Ha e 10,00% vol. per il Pinot Grigio (12 t/Ha e 10,50% vol. per la tipologia Superiore), 9 t/Ha e 11,50% vol. per le tipologie Enantio e Casetta (anche riserva);

norme per la vinificazione
le operazioni di vinificazione e invecchiamento obbligatorio, devono essere effettuate all’interno della zona di produzione delimitata, tuttavia, è consentito che le operazioni di cui sopra siano effettuate in cantine situate nell’intero territorio amministrativo dei Comuni di Caprino Veronese, in provincia di Verona e Ala e Rovereto, in provincia di Trento;
è consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini nei limiti stabiliti dalle norme comunitarie e nazionali, con mosti concentrati oppure con mosto concentrato rettificato o a mezzo concentrazione a freddo o altre tecnologie consentite;
è ammessa la colmatura dei vini in corso di invecchiamento obbligatorio, con vini aventi diritto alla stessa denominazione d’origine, di uguale colore e varietà di vite, anche non soggetti a invecchiamento obbligatorio, per non oltre il 10% per la complessiva durata dell’invecchiamento;
i seguenti vini devono essere sottoposti a un periodo di maturazione:

  • Enantio: 10 mesi con decorrenza 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve;
  • Enantio Riserva: 36 mesi con decorrenza 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve;
  • Casetta: 10 mesi con decorrenza 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve;
  • Casetta Riserva: 36 mesi con decorrenza 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve;
  • Pinot Grigio: 4 mesi con decorrenza 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve;
  • Pinot Grigio Superiore: 10 mesi con decorrenza 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve;

norme per l’etichettatura e il confezionamento
la menzione «vigna», seguita dal relativo toponimo, è consentita alle condizioni previste dalla normativa vigente;
nella designazione e presentazione dei vini a denominazione di origine controllata “Valdadige Terradeiforti” o “Terradeiforti” è obbligatorio riportare l’indicazione dell’annata di produzione delle uve;
elenco delle unità amministrative, frazioni, aree, zone, località comprese nella zona delimitata, che possono essere indicate in etichetta: Avio, Mama d’Avio, Sabbionara, Vo’ Destro, Vo’ Sinistro, Masi d’Avio, Borghetto all’Adige, Dolcè, Ossenigo, Peri, Ceraino, Volargne, Rivoli Veronese, Canale o Incanale, Tessari, Zuane, Montalto, Gaium, Brentino-Belluno, Preabocco, Brentino, Rivalta Veronese, Belluno Veronese;
i vini della denominazione di origine controllata «Valdadige Terradeiforti» o «Terradeiforti» possono essere immessi al consumo soltanto in recipienti di vetro del volume nominale fino a 5 litri;
per i vini della denominazione di origine controllata «Valdadige Terradeiforti» o «Terradeiforti» in versione Riserva è obbligatorio il tappo di sughero raso bocca. Per le altre tipologie è consentita la tappatura con i vari dispositivi ammessi dalla normativa vigente;

legame con l’ambiente geografico
A) Specificità della zona geografica
Fattori naturali
L’area a denominazione di origine dei vini “Valdadige Terradeiforti” o “Terradeiforti” si trova nella valle nella quale scorre il fiume Adige, delimitata ai lati dall’altopiano della Lessinia, dalla catena del Monte Baldo e dal lago di Garda. Tale area comprende i versanti aspri dei monti che richiamano le forme dei grandi canyons; i pendii sono caratterizzati dai terrazzamenti sia di origine alluvionale, sia prodotti dall’opera dei viticoltori e sono, per la gran parte, coltivati a vigneto.
I terreni declivi a elevato contenuto di scheletro permettono il rapido sgrondo delle acque piovane, evitando i ristagni; tali suoli, ricchi di rocce calcaree e sali minerali, sono caratterizzati da un’elevata componente silicea a scaglie taglienti.
Il clima della zona è tipico della fascia prealpina e montana, con inverni freddi ed estati fresche e temperate; le temperature subiscono, specialmente in estate e in autunno, elevate escursioni tra notte e giorno.
Fattori umani e storici
L’origine del nome è legata al nome della vallata nella quale scorre il fiume Adige, caratterizzata da una serie di castelli medioevali, detti “Forti” che rendono tale zona conosciuta in tutto il mondo con il nome di “Terra dei Forti”. Tale valle è famosa perché è stata per secoli la via di collegamento fra il mondo mediterraneo e quello alpino ed europeo. Famosi sono da sempre i suoi vini, nominati anche da scrittori romani del I sec d.C. che, parlando di viti selvatiche e coltivate a nord di Verona, nomina “una vite selvatica chiamata Enantio”; la stessa oggi è prodotta e valorizzata dai viticoltori della denominazione.
Molti ceppi di Enantio, alcuni ultracentenari, sono sopravvissuti perfino alla fillossera, che a cavallo fra l’800 ed il ‘900, fece strage eliminando in pochi anni pressoché tutto il vigneto europeo, la ricostituzione di questo, tramite innesto su piede americano (la fillossera aggredisce, infatti, solo la vite europea), non ha interessato l’Enantio che cresce nei terreni sabbiosi della valle, perché la componente silicea a scaglie taglienti lo difende dai parassiti.
L’Enantio, famoso per un’uva a bacca rossa rinomata per la pienezza di colore, la consistenza di corpo e un carattere “selvatico”, continua ad incuriosire sempre più consumatori e raccoglie numerosi riconoscimenti anche dai palati più esperti.
Altra varietà autoctona della “Valdadige Terradeiforti”, è il Casetta, conosciuta con il nome popolare di “Foja tonda” che è stata recuperata e valorizzata: si tratta di una produzione di nicchia di un’uva che dà un vino di grande affinità col territorio di provenienza, anch’esso rustico e selvaggio. Alla sapiente coltivazione in vigna segue l’affinamento in cantina con opportuno invecchiamento in fusti di rovere per “domarne” il carattere prima di affrontare il giudizio dell’intenditore.
Questi due vitigni in particolare, peculiari solo di questa zona, rendono famosa la denominazione che ha ottenuto il riconoscimento della DOC con DM 7 novembre 2006.
B) Specificità del prodotto
L’Enantio, tradizionale della Valdadige Terradeiforti, è un vino di corpo, i cui tannini sono in equilibrio con i sapori caldi e leggermente speziati e fa percepire all’olfatto aromi primari e peculiari della varietà, fra i quali, in particolare, la freschezza della frutta a bacca rossa. Il sapore è asciutto, fresco e morbido con sentori di frutti di bosco, spezie. Queste sensazioni si devono alla coltivazione in terreni calcarei, esposti favorevolmente a sud e a medie altitudini.
Il Casetta ha un colore rosso rubino intenso, accompagnato da un profumo dalla spiccata personalità, riconoscibile per sentori di prugna e marasca. Col procedere dell’evoluzione in bottiglia emergono la cannella e tabacco e note di muschio sottolineano l’origine selvatica.
Sia l’Enanzio che il Casetta sono prodotti anche la versione “riserva”; il vino designato con tale menzione tradizionale viene sottoposto ad una maturazione in botti di rovere, più un ulteriore invecchiamento in bottiglia.
C) Legame causa effetto fra ambiente e prodotto
Le peculiarità del terreno influiscono sulla produzione del vino Valdadige Terradeiforti, caratterizzando le diverse produzioni con profumi e sapori peculiari, che si traducono in note di fruttato – speziato per i vini rossi Enantio e Casetta in sentori fruttati e minerali ben bilanciati per il vino Pinot grigio.
La coltivazione dei vigneti nei terrazzamenti degradanti esposti a sud, garantendo una lunga esposizione ai raggi del sole, favoriscono nelle uve rosse l’arricchimento delle sostanze acide e zuccherine negli acini, nonché un corredo polifenolico e antocianico anche a medio- elevate altitudini; nei vini bianchi, l’ampio corredo di profumi è favorito dalle temperature fresche della zona e dalle notevoli escursioni termiche fra il giorno e la notte.
La composizione del suolo, ricco di scheletro e rocce calcaree, sali minerali ad elevato drenaggio, determina la struttura e la caratterizzazione dei vini con un elevato contenuto di antociani e polifenoli, un’intensa colorazione, un buon corredo tannico, nonché lo sviluppo di sentori di frutta matura e spezie.
Inoltre la peculiare componente silicea a scaglie taglienti dei suoli, che ha favorito nei secoli la difesa dalla filossera, rendendo i suoli meno ricchi di sostanza organica, permette ai vitigni di favorire un migliore equilibrio vegeto-produttivo e di ottenere uve ricche di sostanze.
L’ottimo equilibrio tra le peculiarità pedoclimatiche, l’esperienza dei viticoltori che si tramanda da generazioni e gli approfondimenti scientifici permettono di ottenere vini adatti anche al medio periodo di invecchiamento.

Roberto Giuliani

Figlio di un musicista e una scrittrice, è rimasto da sempre legato a questi due mestieri pur avendoli traditi per trent’anni come programmatore informatico. Ma la sua vera natura non si è mai spenta del tutto, tanto che sin da ragazzo si è appassionato alla fotografia e venticinque anni fa è rimasto folgorato dal mondo del vino, si è diplomato sommelier e con Maurizio Taglioni ha fondato Lavinium, una delle prime riviste enogastronomiche del web, alla quale si dedica tutt’ora anima e corpo in qualità di direttore editoriale. Collabora anche con altre riviste web e ha contribuito in più occasioni alla stesura di libri e allo svolgimento di eventi enoici. Dal 2011 fa parte del gruppo Garantito Igp.

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