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L’Associazione Produttori del Ruché presenta i vini del territorio (prima parte)

Fotografie di Danila Atzeni

logo associazione produttori ruché di castagnole monferrato

Circa un anno fa ho dedicato un lungo approfondimento al ruché, vitigno autoctono a bacca nera prodotto in provincia di Asti, e all’instancabile lavoro svolto dall’Associazione omonima capitanata dall’istrionico Luca Ferraris. Consiglio caldamente la lettura, o rilettura, dell’articolo per comprendere appieno la storia e le potenzialità di un territorio vitivinicolo indubbiamente vocato, e il mio punto di vista sui 18 vini che ho avuto il piacere di degustare in occasione del webinar Terre del Ruché, tenutosi l’8 ottobre del corrente anno grazie alla collaborazione di Gheusis Srl di Treviso. È la seconda volta che l’Associazione si presenta alla stampa di settore optando per la soluzione “virtuale”, per così dire, e visto che la carne al fuoco è tanta direi di iniziare subito a illustrare i primi 9 vini della batteria, mentre nella seconda parte mi occuperò di fare il punto sulle restanti etichette. Per non ripetermi inutilmente durante la fase descrittiva del vino, mi preme sottolineare che tutti i campioni degustati mostrano un’eccellente tonalità rubino piuttosto vivace, la stessa tende al granato a seconda degli anni di affinamento e al tipo di contenitore scelto riguardo l’affinamento, spesso è acciaio e talvolta legno.

Ruché di Castagnole Monferrato 2020 Tenuta dei Re

Ruché di Castagnole Monferrato 2020 Tenuta dei Re
Ci troviamo a Castagnole Monferrato, comune che dà il nome alla DOCG astigiana. Tenuta dei Re da generazioni crede nelle potenzialità dell’uva grignolino e soprattutto al ruché, sto parlando di 150 di storia squisitamente piemontese fatta di grande tradizione. Terreni ricchi di sabbie, esposti a sud, 10 ettari di vigneto inseriti in un ambiente pedoclimatico particolarmente favorevole. Finezza in prima piano, caratterizzata da un frutto croccante, integro, mai surmaturo: ciliegia, mora, rosa e geranio, la spezia dolce è ben inserita nel quadro olfattivo. Palato rotondo, morbido vivacizzato da un tannino fine che anticipa un finale fresco, slanciato e di media persistenza.

Ruché di Castagnole Monferrato San Pietro Realto 2020 Bersano

Ruché di Castagnole Monferrato San Pietro Realto 2020 Bersano
Bersano dal 1907 è legata visceralmente alla storia del vino piemontese. Essendo il ruché un vitigno autoctono che mostra peculiarità del tutto singolari, l’Azienda acquisita Cascina San Pietro, nei pressi di Portacomaro (AT), ovvero una tenuta di ben 53 ettari che include vari appezzamenti ubicati ad oltre 350 metri sul livello del mare. I terreni, ben esposti, sono caratterizzati da una matrice franco argillosa. Il campione degustato mostra vitalità, slancio: frutti di bosco maturi, spezia dolce e punte balsamiche molto fresche che incontrano un ricordo di terriccio bagnato. Il sorso è sinuoso, tannino puntiforme e medio corpo/persistenza, il finale è coerente con quanto percepito al naso.

Ruché di Castagnole Monferrato Lacento 2020 Montalbera

Ruché di Castagnole Monferrato Lacento 2020 Montalbera
Montalbera, Cantina ubicata a Castagnole Monferrato (AT), è in mano alla famiglia Morando da tre generazioni. Tra Langhe e Monferrato, l’impegno e la forza di questa Azienda si deve all’esperienza maturata nel corso degli anni e al confronto costante tra due dei territori vitivinicoli più importanti del Piemonte. Il Lacento 2020 si offre generoso al naso, piuttosto esuberante, la frutta matura sa di mora, mirtillo, con accenti floreali leggermente appassiti di violetta e geranio selvatico; l’insieme è avvolto da una coltre speziata di rara eleganza. In bocca il timbro non passa inosservato, lunga persistenza e media sapidità, la freschezza non è mai in secondo piano; tuttavia è un vino ancora giovane che mostra un potenziale evolutivo non indifferente.

Ruché di Castagnole Monferrato Oltrevalle 2019 Bosco

Ruché di Castagnole Monferrato Oltrevalle 2019 Bosco
Bosco è una Cantina piuttosto recente nata grazie al talento e alla caparbietà di Tommaso, colui che al suo destino ha legato la parola ruché. Crede immensamente nelle potenzialità di questo vitigno, protagonista indiscusso di Castagnole Monferrato (AT) borgo dov’è ubicata l’Azienda. Tra le tante cose sta sperimentando molto sul territorio, con approfondimenti vari relativi a cru specifici e parcelle di vigna particolarmente vocate. Oltrevalle 2019 è un Ruché intenso, la profondità è da intendersi a 360°: dai toni maturi di frutti di bosco mai esausti, alla spezia dolce e ai continui richiami alla liquirizia, rosa rossa, pietra frantumata. Stessa linea d’onda al palato, lo stesso risulta pieno, stratificato, lunghissimo in termini di persistenza in un match tra freschezza e sapidità che sembra non voler finire; nettamente ammandorlata la chiusura.

Ruché di Castagnole Monferrato Clàsic 2020 Ferraris

Ruché di Castagnole Monferrato Clàsic 2020 Ferraris
Luca Ferraris, attuale presidente dell’Associazione Produttori del Ruché, è colui che più di tutti ha inseguito il sogno di far tornare in auge un’area vitivinicola – e di conseguenza una cultivar autoctona piemontese – dalle antiche tradizioni. Situata a Castagnole Monferrato (AT), la Cantina, nasce grazie bisnonno Luigi che emigra in America. Duro lavoro e tanti sacrifici, con il passare degli anni, portano a risultati notevoli, tanto che nel 1921 il nostro pioniere acquista la casa in Via al Castello, dove fino a poco tempo fa era ubicata l’azienda e dove tuttora si trovano le cantine storiche della famiglia. Oggigiorno Luca, con la medesima passione e tenacia, produce circa 180.000 bottiglie, un terzo delle quali sono etichette di Ruché. La proprietà si estende su 28 ettari di cui 21 coltivati a vigneto. Il Clàsic 2020 è caratterizzato da un registro olfattivo piuttosto complesso nonostante la giovane età: violetta, rosa rossa intervallata da una spezia intensa mai sopra le righe, dunque chiodo di garofano, ginepro, confettura di more e liquirizia qua e là rinfrescate da suggestioni balsamiche di mentolo e rintocchi di grafite. Il sorso ha un timbro notevole, la freschezza è ancora ai massimi, bilanciata da una rotondità e da un corpo di tutto rispetto; lunga la scia sapida in chiusura che mostra interessanti capacità evolutive.

Ruché di Castagnole Monferrato 'Na Vota 2020 Cantine Sant'Agata

Ruché di Castagnole Monferrato ‘Na Vota 2020 Cantine Sant’Agata
L’Azienda vitivinicola Cantine Sant’Agata, attualmente in mano a Franco Cavallero, è ubicata a Scurzolengo (AT). Il nostro protagonista può considerarsi un vero punto di riferimento per la divulgazione, in tutto il mondo, del vino Ruché. Le diverse etichette prodotte dalla Cantina, ne vedremo tre in tutto, sono la prova inconfutabile di quanto Franco detesti dormire tra gli allori, sentirsi arrivato, la sua è un’avventura che continua e che intende la parola traguardo solo ed esclusivamente quale punto di ripartenza. Il Ruché ‘Na Vota 2020 è un vino fresco slanciato, i toni sono gentili sia a livello olfattivo che gustativo; tuttavia non per questo risulta banale, al contrario: frutti rossi, mela renetta e un accento agrumato/floreale colpiscono per intensità; in bocca è scorrevole, caratterizzato da tanta acidità che si sviluppa su un corpo rotondo e di media struttura. Da bere anche a 14° d’estate durante un aperitivo in spiaggia.

Ruché di Castagnole Monferrato Pro Nobis 2018 Cantine Sant'Agata

Ruché di Castagnole Monferrato Pro Nobis 2018 Cantine Sant’Agata
Il Pro Nobis di Cantina Sant’Agata deriva dai vigneti più storici dell’Azienda, oltre vent’anni d’età. Il timbro in questo caso è nettamente più marcato, l’estratto non risparmia colpi, tuttavia l’alcol (15% vol.) è ben gestito. Toni fruttati intensi rimandano alle bacche nere: mora, mirtillo, la spezia dolce – data dall’anno di affinamento in botte grande – non satura il registro olfattivo semmai si fonde magistralmente ai toni “scuri” dati dal terreno dove crescono le uve. È un sorso goloso, dolce-acido, richiama continuamente ciò che s’avverte al naso in un finale lungo, persistente che convince per timbro e sapidità.

Ruché di Castagnole Monferrato 2020 Esse Erre

Ruché di Castagnole Monferrato 2020 Esse Erre
Ci troviamo tanto per cambiare Castagnole Monferrato (AT), Giulia Montina è al timone dell’Azienda vitivinicola Esse Erre. Vigneti in quattro diversi versanti per una produzione di appena 3 mila bottiglie. Il suo Ruché ha toni gentili, ariosi: acqua di rose, violetta, pepe rosa e ciliegia matura; con lenta ossigenazione giunge un soffio balsamico gradevole che sa di mentolo. Anche questo è un vino “quattro stagioni”, no, non sto parlando dell’abbinamento con la nota pizza che ordinavo da piccolo, ma del semplice fatto che, data la struttura ed il corpo piuttosto slanciati – tannino serico e dolce – si beve piacevolmente anche fresco (12-14°) su piatti di mare con presenza di pomodoro.

Ruché di Castagnole Monferrato Prevost 2020 Caldera

Ruché di Castagnole Monferrato Prevost 2020 Caldera
Da oltre un secolo L’Azienda Agricola Caldera vanta una storia vitivinicola piemontese che si regge su due grandi pilastri: tradizione e innovazione. Indubbiamente non è facile far coincidere questi due aspetti, ma la quarta generazione – troviamo al timone Fabrizia Caldera – continua ad inseguire fortemente questo equilibrio e, attraverso il Ruché, mostra un potenziale di tutto rispetto in grado di competere ad armi pari con tutte le altre realtà del territorio. Il Prevost 2020 possiede garbo e austerità racchiuse in un corpo notevole. Il timbro olfattivo è importante tuttavia non satura, soprattutto la parte speziata di pepe nero e floreale di violetta e rosa rossa, le stesse faticano ad imporsi sul frutto ben più protagonista: amarena, susina e arancia rossa sanguinella, in chiusura grafite. Palato morbido, succoso, sapidità e ritorni acidi coerenti a quanto percepito al naso; convince in quanto a persistenza ed estratto, un vino davvero ben fatto.

Andrea Li Calzi

Andrea Li Calzi

È nato a Novara, sin da giovanissimo è stato preso da mille passioni, ma la cucina è quella che lo ha man mano coinvolto maggiormente, fino a quando ha sentito che il vino non poteva essere escluso o marginale. Così ha prima frequentato i corsi AIS, diplomandosi, poi un master sullo Champagne e, finalmente, nel giugno del 2014 ha dato vita con la sua compagna Danila al blog "Fresco e Sapido". Da giugno 2017 è entrato a far parte del team di Lavinium.

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