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Vermentino Challenge 2018: il bianco di Maremma alla ricerca di un’identità

Paesaggio maremmano

Sabato 7 luglio sono ritornata volentieri in Maremma per partecipare in veste di giurato all’edizione 2018 di Vermentino Challenge, una manifestazione definita dagli organizzatori “competizione Pop tra vignaioli” che si propone di eleggere il Miglior Vermentino della Maremma Toscana – Premio Borgo Magliano Resort. Promotori dell’evento: Fattoria Mantellassi, Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano, Borgo Magliano Resort e Comune di Magliano.
Anche in questa seconda edizione, è stato sicuramente “pop” il tono non troppo formale della competizione: in gara un solo Vermentino per azienda (annata 2017) prodotto nelle doc della provincia di Grosseto e Igt Toscana.
La giuria, formata da otto tra giornalisti, sommelier, blogger e ristoratori, ha esaminato 26 vini assaggiandoli alla cieca e attribuendo un punteggio centesimale (massimo di 20 punti per l’esame visivo, e di 40 per l’esame olfattivo e quello visivo).
La giuria, secondo il regolamento, ha decretato un solo vincitore: il Vermentino Igt Toscana Lepido di Podere Poggio Bestiale che ha totalizzato un punteggio di 86.89/100. I valenti organizzatori ci informano che la media dei punteggi dei 26 vini è stata 82.60 (in crescita rispetto allo scorso anno di circa 2 punti) e che i vini sopra gli 85 punti sono stati 6 (di cui 5 provenienti dalla zona sud/ovest della Maremma, il sesto di una Cooperativa con soci in varie zone della Maremma). Sicuramente, rispetto alla scorsa edizione si è notata una crescita d’interesse sia tra i produttori (passati da 20 a 26), sia da parte del pubblico che ha affollato l’evento serale durante il quale sono stati offerti in assaggio tutti i Vermentino in concorso e altri vini bianchi delle singole aziende.
Non nascondo che il compito di giurato, nella bella sede di Borgo Magliano Resort, è stato particolarmente arduo quest’anno: l’annata 2017, calda e con considerevoli cali di produzione, ha dato vini mediamente più potenti che eleganti e meno freschi. Questo spiega anche, a mio parere, il successo del vincitore: un Vermentino Igt Toscana dove è ben evidente (e confermato dal produttore) l’apporto del sauvignon blanc, sia all’olfatto che al gusto. Un vino piacevole, agrumato e fresco, ma che sposta verso toni marcatamente vegetali le caratteristiche aromatiche e di delicata mineralità della varietà vermentino. Otto giurati rappresentano una giuria ristretta, dove anche un solo punteggio può fare la differenza (soprattutto se non si eliminano il valore più alto e quello più basso).
In breve, sono uscita dai lavori di giuria con notevoli dubbi, ma mi sono poi rassicurata nel notare che i miei punteggi più alti (anch’io ho assegnato sei valori superiori agli 85 punti) sono andati a Vermentino ottenuti in purezza o con un apporto decisamente minimo di vitigni che si integrano meglio del sauvignon con il vermentino (il viognier in particolare).

Vermentino Challenge

Mi piacerebbe, in una prossima edizione, poter confrontare l’esperienza storica della costruzione dell’identità del vino bianco che più mi appartiene (il Soave), con le “coordinate” possibili del Vermentino di Maremma.
Infatti, se un disciplinare come quello del Vermentino doc Maremma Toscana prevede un 15% di altre varietà bianche, la variabilità può essere enorme e rendere più difficile la costruzione di una precisa identità (non parliamo poi dell’Igt Toscana). Più che di tipicità, dunque, approfondirei il concetto di identità.
Nel Soave è avvenuto che la maggioranza dei produttori, negli ultimi due decenni e al di là di ciò che permette il disciplinare, abbiano smesso di integrare la garganega con una varietà internazionale come lo chardonnay e abbiano optato per il vitigno territoriale in purezza o irrobustito dallo storico trebbiano di Soave.
Se il Vermentino supera i 700 ettari ed è il bianco della Doc Maremma Toscana più imbottigliato e richiesto sul mercato, manifestazioni pop come Vermentino Challenge ne aiutano molto la promozione, ma forse è giunto il momento di andare un po’ più in profondità.

VermentinoAziende e vini presenti a Vermentino Challenge 2018
Tenuta Dodici – Vermentino Doc Maremma Toscana Solo Dodici
Tenuta La Badiola – Vermentino Igt Toscana Acquagiusta
Tenute Alessio Bruni – Vermentino Doc Maremma Toscana Grisella
La Selva – Vermentino Doc Maremma Toscana
Santa Lucia – Vermentino Doc Maremma Toscana Brigante
Monteverro – Vermentino Igt Toscana Monteverro (biologico)
La Parrina – Vermentino Doc Parrina
Casteani – Vermentino Doc Maremma Toscana Spirito Libero (senza solfiti aggiunti)
I Vini di Maremma – Vermentino Doc Maremma Toscana Albarese (biologico)
Moris Farms – Vermentino Igt Toscana
Tenuta Fertuna – Vermentino Doc Maremma Toscana
Agricola del Nudo – Vermentino Doc Maremma Toscana (biologico)
Val di Toro – Vermentino Doc Maremma Toscana Auramaris
Val delle Rose – Vermentino Doc Maremma Toscana Litorale
Paolo Bruni – Vermentino Igt Toscana Perlaia
Massi di Mandorlaia – Vermentino Igt Costa Toscana
Serraola – Vermentino Igt Toscana
Fattoria Il Casalone – Vermentino Igt Toscana Leopoldino
Monterò – Vermentino Doc Maremma Toscana (biologico)
Fattoria San Felo – Vermentino Doc Maremma Toscana Le Stoppie
Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano – Vermentino Igt Toscana Vigna Fiorini Vendemmia Tardiva
Fattoria di Magliano – Vermentino Doc Maremma Toscana Pagliatura (biologico)
Terre dell’Etruria – Vermentino Doc Maremma Toscana Marmato
Cacciagrande – Vermentino Doc Maremma Toscana
Fattoria Mantellassi – Vermentino Doc Maremma Toscana Lucumone
Podere Poggio Bestiale – Vermentino Igt Toscana Lepido

Maria Grazia Melegari

La passione per il mondo del vino inizia nel 1999, per curiosità intellettuale, seguendo vari percorsi di studio (Diploma di Assaggiatore ONAV, di Sommelier AIS, Giudice di Analisi Sensoriale, corsi di formazione nel campo della comunicazione del vino applicata al web e ai social media). Scrivere di vino è una passione, inizialmente coltivata attraverso il blog personale Soavemente Wine Blog e successivamente attraverso collaborazioni con guide del settore e varie testate giornalistiche come Slow Wine, Il Sommelier Veneto, Euposia, InternetGourmet. Considera il vino un'interessante e stimolante metafora della vita, un'occasione di socialità, di costante apprendimento e di felicità, intesa come il "Carpe diem" di oraziana memoria.

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