Nizza Costemonghisio 2020

Degustatore: Mario Crosta
Valutazione: @@@@@
Data degustazione: 09/2023
Tipologia: DOCG Rosso
Vitigni: barbera
Titolo alcolometrico: 16%
Produttore: MAURO SEBASTE
Bottiglia: 750 ml
Prezzo medio: da 26 a 32 euro
Nizza Monferrato è storicamente la culla d’elezione del vitigno Barbera ed era nota come tale già mezzo secolo fa, quando il vino Barbera di questa zona veniva venduto quasi interamente sfuso, sebbene sia un gran vino che risale perlomeno al XVII secolo e che nel 1798 era già nell’elenco dei vitigni piemontesi della prima Ampelografia del conte Nuvolone per la Società Agraria di Torino. Eppure per ottenere la DOCG ha dovuto arrampicarsi a gran fatica per decenni. Nizza era stata riconosciuta, infatti, soltanto come una delle tante sottozone del Barbera d’Asti DOC Superiore, perciò sono grato a quei produttori guidati da Michele Chiarlo che nel 2002 avevano costituito l’Associazione Produttori del Nizza – Barbera d’Asti Superiore allo scopo di sganciare dai 169 comuni della DOC i 18 comuni vocati storicamente alla sua produzione e che con Gianluca Morino ha finalmente ottenuto la propria DOCG con il D.M. 19/11/2014.
Il Nizza DOCG ha così finalmente ricevuto il meritato riconoscimento a una propria denominazione. Nessun’altra denominazione aveva mai dovuto attendere così tanto e con un percorso accidentato e lunghissimo, ma finalmente nel 2016 sono uscite le prime bottiglie della vendemmia 2014 con le nuove etichette. In mezzo a un mare di Barbera piuttosto comune a prezzi irrisori, il Nizza meritava davvero una distinzione. I terreni sono marne limose che in alcune aree tendono ad avere una maggiore concentrazione di argilla e sono profondi, con buona dotazione di sostanza organica. Tra le loro caratteristiche spicca una consistenza finissima come la cipria che permette al terreno di drenare gli eccessi di acqua e di trattenerla in profondità, come riserva da utilizzare nei periodi più siccitosi. Il clima della zona è di tipo mediterraneo, con qualche influsso continentale, specie d’inverno. Durante l’intero ciclo vegetativo della vite, è frequente il vento da Sud, chiamato “Marin” (cioè, di mare) che contribuisce a creare in questa zona un microclima ventilato, utile a favorire l’integrità e la maturazione ottimale delle uve. L’escursione termica tra giorno e notte, inoltre, è ideale per preservare il frutto e conferire ai vini profumi, finezza ed eleganza.
Il disciplinare è severissimo. È il primo vino italiano al quale non si può aggiungere né mosto concentrato rettificato né zucchero d’uva per l’aumento del tenore alcolico naturale del vino che dev’essere almeno del 13% oppure, in caso di menzione della vigna in etichetta, del 13,5%. La resa massima di uva non può mai superare 70 quintali per ettaro oppure, nei casi della riserva o di menzione della vigna, i 38 quintali per ettaro al 3° anno della vigna, i 44 al 4°, i 50 al 5°, i 57 al 6° e i 63 da 7 anni in su.
Novembre e dicembre 2019 avevano chiuso l’anno con temperature davvero miti per questa stagione, quasi senza piogge né neve e gennaio e febbraio 2020 sono stati fra i più caldi registrati, un’anomalia termica senza neve, con poche piogge e temperature abbondantemente sopra zero come i 20°C il 3 febbraio!), mentre marzo è risultato più freddo (- 4.5° C il 26 Marzo!). Ad Aprile sono apparse le prime vere piogge, continuate a maggio con le temperature in risalita sino a 26/27°C e così tutti i 3 mesi della primavera sono risultati con una temperatura sopra la media della stagione anche se in giugno c’è stato un improvviso calo termico fino a 14.5°C, recuperato però in luglio e agosto con 33.5/34°C mitigati qualche volta da masse di aria più fresca. Un’estate quindi calda, ma non siccitosa e con una piovosità sopra la media del periodo e un settembre dal clima sereno con temperature miti sino quasi alle prime vendemmie hanno permesso di valutare quest’annata come ottima.
Il Nizza Costemonghisio 2020 di Mauro Sebaste proviene da una vigna che si trova nel comune di Vinchio a circa 280 metri di altitudine s.l.m. con esposizione a Sud-Est, su suoli sabbiosi con buona presenza di limo e venature di argilla. Dopo il diradamento estivo, le uve sono state raccolte nella seconda metà di settembre con un’ulteriore selezione manuale su tavoli vibranti all’ingresso in cantina e poi sono state sottoposte a una pressatura soffice. Contatto con le bucce per 8-10 giorni in vasche di acciaio inox termoregolate con sistema automatico e computerizzato di rimontaggi e follature. Alla svinatura è seguita la fermentazione malolattica e una maturazione in tonneaux da 400 litri di rovere francese per 12 mesi allo scopo di conservare la freschezza e la dolcezza del fruttato fino alla primavera successiva, quando il vino è stato imbottigliato e affinato per altri 6 mesi prima della vendita.
Di colore rosso rubino intenso e luminoso dai riflessi porpora, all’attacco ha una schiettezza spartana con aromi maturi di ciliegie e more di cespuglio con delicate note di ortica e sambuco nero. Vino pieno, ricco, rotondo, strutturato, con una piacevole acidità e una gradevole freschezza. In bocca è vellutato, armonioso, ben equilibrato tra morbidezza e potenza, infatti non scherza proprio con il tenore alcolico del 16%. Il finale è amaricante, con ricordi leggermente salmastri e infonde una sensazione di calore veramente notevole. Superbo con la selvaggina di piuma e di pelo, si abbina bene anche con l’arrosto di vitello all’acciughina, il fidighin (mortadella di fegato) tiepido, le carni rosse alla griglia, il guanciale stufato nel vino, il fritto misto di frattaglie, ma provatelo anche con un croccante panino fragrante di forno e spalmato di luganega…